#DonneEBorse2

donne e borse 2 valigia giallaDi solito, sono i cassetti a racchiudere i sogni, gelosamente immobili, li proteggono dal mondo che a volte sembra ostile o diverso da come l’avevamo immaginato e che temiamo non sia in grado di accoglierli come dovrebbe.

I sogni rimangono lì, dentro quell’involucro rigido, fermo in un angolo della casa, ogni tanto ci sinceriamo che siano ancora lì, pronti a essere liberati.
I miei sogni in attesa di rivedere la luce sono dentro a una piccola valigia gialla.

Non ho il coraggio di lasciarli impolverare dentro a un cassetto, ma non intendo neppure regalarli al mondo come ho fatto finora, rivestendoli di parole, di frasi, di emozioni.
I miei sogni resteranno dentro la rigida valigetta gialla che porto con me ovunque e forse un giorno riuscirò ad aprirla con meno tristezza.

#DonneEBorse1

Social, Acquisti online, e-mail e… quant’altro

social acquisti online emai quantaltroSarà capitato anche a voi…

Canta Mina nella famosa Zum, zum, zum, parlando di un’ossessione musicale che le è spuntata in testa.

A me invece capita di essere sempre più spesso ossessionata dalla rete.

Per motivi di lavoro, di studio, di ricerca e di diletto, mi ritrovo a fare i conti con mareggiate di e-mail, carrelli virtuali, post, commenti, “mi piace” più o meno consapevoli, tweet, miriadi di video sempre più fantasiosi e sciami di  emoticon che tentano con ogni mezzo di esprimere le mie emozioni più profonde con sempre nuove faccette.

Sprofondata a inseguire link e rimandi su un topic, inciampo su query e tento vanamente di formulare nel frattempo pensieri legati alla scrittura, mentre le informazioni si gonfiano, si moltiplicano a dismisura e io finisco per avvertire una gran confusione in testa e mi ritrovo con poche, ossute e spigolose parole da mettere in fila per costruire un personaggio, una trama o un umile canovaccio.

Flussi di dati e onde di pensiero… un intreccio, quasi una musica che quando smetterà di suonare, mi auguro di riuscire a tirare i remi in barca e, rigorosamente offline, di iniziare a riflettere e programmare il mio prossimo libro, sperando di riuscire a tradurre, senza fare e farvi confusione, quanto accumulato in questo tempo sospeso, in cui vivo da un po’, con il mio Zum, zum, zum quotidiano e tanti “quant’altro” da mettere in ordine.