Storia della scrittura: dai geroglifici agli emoticon #4 L’alfabeto che rivoluzione!

caratteri alfabeto colorati

Scrittura cuneiforme, geroglifici e caratteri cinesi consentono di trascrivere sia parole intere sia sillabe, ma con questi sistemi, scrivere e leggere implica la conoscenza di una grande quantità di segni o caratteri.

Mille anni prima della nascita di Cristo però, si verifica una vera e propria rivoluzione che già si preparava da tempo: l’invenzione dell’alfabeto.

L’alfabeto consente di scrivere tutto con una trentina di segni.
In realtà, anche il nostro alfabeto di ventuno lettere, non traduce tutti i suoni, ma ventuno lettere sono meno: delle diverse centinaia di geroglifici; dei mille caratteri da tenere a mente per un cinese; dei seicento segni cuneiformi assimilati dagli scribi in Mesopotamia.
L’alfabeto, inoltre, allarga le possibilità delle persone di accedere al sapere.

Il primo modello di alfabeto è fenicio.

La scrittura fenicia si diffonde in Grecia, qui vengono ritrovati dei frammenti di argilla, ma non si sa da dove provengano questi caratteri.

L’alfabeto fenicio non ha vocali, solo consonanti.
Essendo mercanti e navigatori, i fenici vengono a contatto con tutti i popoli del bacino del Mediterraneo e grazie a questi scambi, il loro alfabeto si diffonde.

Intorno all’VIII secolo a.C. nel paese di Aram (attuale Siria) compare un alfabeto “aramaico”, simile a quello usato dai Fenici.

Scrittura e lingua aramaica sono importanti perché con esse verranno scritti alcuni libri dell’Antico Testamento. Gran parte di quest’opera però, ci è arrivata in un’altra lingua: l’ebraico. Nella sua forma primitiva, questa scrittura non trascrive le vocali e si legge da destra a sinistra.

L’ebraico quadrato, cioè l’antico ebraico, non si è modificato in modo significativo nel corso dei secoli. Questa scrittura usa accanto alle maiuscole (incise su monumenti e presenti sui sacri rotoli della Bibbia) delle lettere corsive usate nella vita di tutti i giorni.

La storia della scrittura è intrecciata come una saga familiare.

Arabo ed ebraico discendono dal fenicio, ma non conosciamo ancora molto del passaggio dall’uno agli altri.
Agli albori della nostra era, le popolazioni arabe del nord usavano una scrittura che non era più fenicia ma non era ancora araba.

Le prime iscrizioni arabe sono databili attorno al 512-513 d.C.

Nel 622, Maometto fugge dalla Mecca per rifugiarsi a Medina: questa data segna l’inizio dell’Egira, l’era musulmana.

la storia continua…

Storia della scrittura: dai geroglifici agli emoticon #3 La scrittura cinese: un esempio di coerenza

lanterne cinesi

Mentre ci si avvia al II millennio avanti Cristo, la scrittura cuneiforme ha quasi raggiunto il suo assetto definitivo; in Egitto gli scritti geroglifici si moltiplicano; a Creta e nella Grecia continentale si sviluppano scritture che sono dei veri rompicapo per gli studiosi.

In Cina, in questo stesso lasso di tempo, nasce la scrittura cinese, codificata e strutturata tra il 200 a.C. e il 200 d.C., ed è la stessa che i cinesi leggono e scrivono ancora oggi.

Ovviamente, agli albori, i caratteri cinesi venivano tracciati con pennello e inchiostro; oggi i caratteri stampati hanno perso la finezza e la precisione di quelli originari, ma la scrittura è rimasta fedele a se stessa, pur semplificandosi col tempo.

Se per gli egizi la scrittura era un dono degli dei, per i cinesi la sua nascita è leggendaria.

All’origine della scrittura vi sarebbero tre imperatori, uno di essi, Huang Che, pare abbia tratto i caratteri dallo studio dei corpi celesti e dalle impronte degli uccelli e degli animali.

La scrittura veniva usata anche a scopi divinatori: i sacerdoti scrivevano domande su un lato delle scaglie di tartaruga, poi avvicinavano il rovescio a un fuoco acceso a est e traevano le risposte dalle fenditure causate dal calore.

Gli inizi della scrittura sono simili per molte civiltà: i primi tentativi sono stati ovunque, disegni, pittogrammi o combinazioni di pittogrammi.

Esempi di queste prime fasi hanno somiglianze notevoli tra loro, pur essendo state prodotte da civiltà molto diverse.

I pittogrammi poi, evolvendosi, hanno acquisito una sempre maggiore stilizzazione, ma i caratteri cinesi consentono tuttora, di ravvisare le sembianze degli antichi pittogrammi da cui si sono originati, fornendo a questa scrittura una dimensione poetica.

La lingua e la scrittura cinese hanno una particolarità importante: a seconda della grafia, uno stesso suono può significare più cose.

In Cina, la scrittura è un elemento di unità linguistica perché la lingua parlata è totalmente differente dal nord al sud.

Se pensavate fossero complicati i geroglifici, ora sarete sopraffatti.

Ogni carattere si deve inscrivere in un quadrato perfetto. In generale, è composto da: una chiave che fornisce il senso e una parte, fonetica, che dà indicazioni sulla pronuncia. Inoltre, bisogna seguire un ordine preciso per tracciare i tratti che compongono i caratteri stessi.

Il cinese quotidiano si legge da sinistra a destra, ma quello colto e la poesia dall’alto in basso e da destra a sinistra.

Tenete pronta un’aspirina perché…

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