Libreria Libri e Libri: chiude (anche) la libreria della mia città

Libreria Libri E Libri Falconara

Libreria Libri e Libri, via Flaminia 508 – Falconara Marittima (Ancona)

In questi tempi bisognerebbe istituire una fascia a lutto speciale per ogni libreria che chiude, perché ognuno di questi luoghi “sacri” che è costretto a serrare le porte è indice di una morte, la morte di uno spicchio di cultura.

Se poi a chiudere è la libreria della tua città, se la diligente commessa in quella libreria era diventata tua amica, dopo prolungate e piacevoli soste a cercare nuovi libri da leggere, allora la tragedia è doppia.

I libri sono oggetti personali e chi ti consiglia, giorno dopo giorno, finisce per diventare un’amica, una confidente preziosa, perché deve conoscerti molto bene, altrimenti come potrebbe consigliarti letture che ti faranno sognare o che ti manterranno saldamente con i piedi a terra?

Sembra non si possa fare nulla per queste piccole morti e anche io, purtroppo, non ho soluzioni.
Vorrei solo far riflettere su quanto sta accadendo attorno a noi.

Ci sono segnali netti di uno sfaldamento, di un problema grave di fondo, se a ogni crisi a pagare le spese in prima fila c’è sempre la cultura, come se fosse una cosa superflua, inutile, mentre la cultura è alla base di tutto e quando agonizza e muore sono la nostra identità, la nostra consapevolezza, le nostre possibili realizzazioni future che muoiono con lei.

Finali: quanto sono importanti in una storia?

macchina da scrivere con foglio

Se è vero quello che diceva la mia insegnante di danza sui finali, allora, noi scrittori, e non solo noi, dobbiamo essere molto accorti.

Lei sosteneva che gli spettatori ricordano maggiormente le ultime cose viste, quindi, errori nel finale avrebbero compromesso tutto il lavoro precedente, insomma, l’intero saggio di danza.

Poche sere fa ho rivisto il finale di un film che mi era piaciuto e mi aveva divertito molto e mi sono resa conto che sì, la mia insegnante di danza aveva ragione.
Il film che ha contribuito a convincermi era “Mr. Crocodile Dundee“.

Il finale della divertente e avventurosa storia d’amore in questione ha la giusta dose di tensione.
Lui sta per andarsene, lei lo insegue: ha saputo che intende lasciare New York e non vuole perderlo.
Dopo l’inseguimento, lei lo raggiunge in un’affollatissima metropolitana, lo vede, ma sono separati da tutte le persone stipate in attesa dei treni.
Due provvidenziali estranei (la gentilezza degli estranei è sempre gradita nei film) consentono ai due di parlarsi, grazie a una specie di telefono senza fili, e lui, ovvio, non se ne va più. Immagino conosciate il resto.

Non intendo fermarmi qui nel resoconto di finali altrettanto memorabili.
Chi non ricorda il finale di “Dirty Dancing“?
Lui che dice: “Nessuno può mettere Baby in un angolo” e poi, dopo aver afferrato la sua ragazza e consumate le poche battute di rito, c’è l’accattivante ballo finale.

E “Il laureato“?
Che cosa mi dite della fuga dall’altare, la lotta con i genitori e i parenti inferociti, la corsa, il balzo sul provvidenziale autobus di passaggio e poi la risata liberatoria e lo sguardo scambiato tra i due fuggitivi e i passeggeri del mezzo pubblico sbalorditi?

Non credo di dover continuare per dimostrare che il finale, che si tratti di quello di una serie di numeri di danza o di un film o appunto di un libro (era qui che volevo arrivare), è fondamentale.
La chiusura è un sigillo magico, è ciò che resta per ultimo nel cuore di chi assiste a uno spettacolo o legge un libro e per questo deve essere della lunghezza giusta: non troppo breve, come se si avesse fretta di liquidare la storia, e neppure troppo lungo da far desiderare di anticipare l’ultima riga o l’ultima immagine.

Il finale deve avere la giusta lunghezza, ogni storia ha la sua.
Deve riassumere ciò che si è visto, spiegare ogni cosa se ce n’è bisogno e se poi, c’è anche il giusto crescendo e il tanto atteso climax è anche meglio.
Non importa se lo spettatore o il lettore si prefigura già come andrà a finire la storia: l’importante è come lo si conduce fino alla parola fine.