La vendetta: un nuovo caso per il commissario Lambert

Commissario Lambert e la vendetta

Il commissario Lambert è alle prese con un nuovo caso.

Una serie di omicidi sconvolge Parigi.
Il commissario Lambert è messo di nuovo a dura prova.
L’assassino è un tipo originale e inafferrabile; non lascia tracce dietro di sé, a parte delle piume sul corpo delle sue vittime.

Nel frattempo, il pm Lemarie viene accusato di omicidio e i due casi rischiano di mandare in tilt Lambert e i suoi colleghi impegnati su due fronti.

Questa volta i nostri amici, per risolvere il caso, dovranno andare molto indietro nel tempo.
Troveranno dei collegamenti con gli egizi e il Louvre e l’assassino sarà sempre un passo avanti a loro…

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Scrittore indipendente: una vita spericolata e piena di dilemmi

scrittura scrivere

La vita di uno scrittore indipendente potrebbe essere benissimo la trama di un romanzo di spionaggio o di cappa e spada.

Amazon sì, amazon no… Quale piattaforma usare per pubblicare gli ebook?
Royalties: gioie e dolori a fine mese. Pubblicità sì, ma dove? Ebook o cartaceo?

Questi sono solo alcuni dei dilemmi che deve affrontare uno scrittore indipendente, oltre all’ovvio lavoro sul libro: stesura, correzione e preparazione prima della scrittura che prevede lunghe sessioni di lettura.

Scrivere è davvero un mestiere complicato, ma quando ci si deve occupare di ogni dettaglio: dal lavoro puro e semplice dello scrittore (scrivere un testo, appunto), a tutto quello che ruota attorno a un libro che intendiamo vendere e che si spera sia comprato e letto da qualcuno, si tratta di una vera e propria battaglia.

Se poi vi occupate anche della grafica, delle illustrazioni e dell’impaginazione o della creazione dei formati supportati per gli ebook, parliamo di un lavoro a tempo pieno che comporterà l’impegno di passare molte ore davanti al computer.

E poi c’è la pagina di Facebook che serve anche per pubblicizzare i libri, ma deve essere corredata di altri post, mentre la pubblicità va saggiamente diluita, inserendo notizie trovate sondando il magma ribollente di internet che possano coinvolgere i propri likers.

E non ultimo c’è il sito che deve essere rimpolpato con articoli che possano essere utili o interessanti e non deve essere trascurato, altrimenti google vi relegherà nel girone degli oziosi e noiosi e la vostra visibilità diventerà pari a zero.

Questo in sunto la lista dei compiti di un povero scrittore che si toglie le castagne dal fuoco da solo. Uno sfogo breve e indolore con un tocco divertente per parlare con leggerezza delle acrobazie che affronto ogni giorno, come i miei colleghi e colleghe, che dopo aver cercato diligentemente di produrre un libro interessante, devono poi rincorrere fama e gloria con grande fatica in mezzo alla spietata concorrenza di titoli e nomi.

Posso dire però, nonostante i fisiologici scoraggiamenti, di amare questo lavoro e tutte le sue asperità e vi dico che dietro un successo o un insuccesso c’è sempre un grande impegno, un impegno quotidiano e chiunque decida di fare lo scrittore indipendente come mestiere deve abituarsi all’idea di condurre una vita spericolata.

Intervista a Flaminia Mancinelli: un’amica e una scrittrice

Flaminia Mancinelli scrittrice

Flaminia Mancinelli è una scrittrice, ma per noi è prima di tutto un’amica, per questo abbiamo deciso di dedicarle una breve intervista in concomitanza con la pubblicazione del suo secondo romanzo con la casa editrice Newton Compton.

Raccontaci qualcosa di te
Nata a Roma e cresciuta a libri e scritture!
Ho fatto mille studi e quasi altrettante professioni. Dagli studi di filosofia e teologia al lavoro nel cinema, e poi la libraia, la giornalista, ecc…
Mi sono mossa molto su e giù per lo “stivale” e poi mi sono trasferita nel nord della Francia, dove ora vivo in aperta campagna, insieme a tutta la mia biblioteca.

Quando hai sentito il bisogno di passare dallo scrivere solo per te alla pubblicazione?
Davvero tu credi che si scriva per se stessi?
La scrittura, come la parola, è una forma di comunicazione. Estremizzando così come chi parla da solo ha qualche problema, anche chi scrive per infilare tutto in un cassetto a me sembra un po’ “strano” o… se la racconta. Dopo aver scritto un testo congruo io ho sempre fatto fatica ad andare a bussare alla porta degli editori, e difatti mi stupiscono quegli autori che raccontano di aver mandato i loro romanzi a decine di editori prima di trovarne uno disposto a pubblicarli. A me è successo sempre per caso. Non credo che avrei avuto la testardaggine né l’insistenza di provare e riprovare.
Mi piaceva il Self publishing perché non è necessario… bussare…

In base alla tua esperienza, quali sono i vantaggi e gli svantaggi che hai rilevato quando sei passata dall’autopubblicazione alla pubblicazione con una casa editrice?
In realtà io ho fatto il cammino inverso: all’inizio ho pubblicato il mio primo romanzo con una casa editrice romana, ma era stata un’esperienza tutt’altro che esaltante, quindi quando ho scritto La Profezia della Stella, l’ho stampato per conto mio. Era il “lontano” 2008 e Amazon e gli scrittori indie erano ancora all’inizio. Dal 2011 ho iniziato e leggere eBook sul Kindle e dopo qualche mese, dopo aver ripubblicato La Profezia in elettronico ho continuato così fino al 2016 quando…
… È una storia un po’ lunga, spero di non annoiarti…
Dunque nel 2016 avevo autopubblicato numerosi testi, di vario genere, e uno di questi (Omicidi all’ombra del Vaticano), dopo aver conquistato le vette della classifica di Amazon, ha attirato l’attenzione della Newton Compton che mi ha proposto di entrare a far parte della loro squadra di autori. Ho accettato e così ho riprovato le vie dell’editoria tradizionale.
La difficoltà maggiore per me, che sono uno spirito molto indipendente (con una buona tendenza all’anarchia) è dover rinunciare alla libertà cui sono avvezza. Ma è naturale, se si fa parte di una squadra devi sottostare alle regole degli altri. In cambio hai indubbi vantaggi. Ad esempio mi sono liberata dell’impaginazione e della grafica della cover, che erano senz’altro compiti impegnativi. E poi con questo secondo libro l’editore mi ha affiancato un Editor davvero valido, che mi sta facendo rivalutare questa figura professionale.
Insomma un po’ meno libertà ma in cambio molte professionalità utili a darmi una mano.

Parlaci del tuo ultimo romanzo e delle tua esperienza lavorativa come scrittrice in generale.
Senza movente” nasce, per molti aspetti, dalla mia esperienza personale. Sono nata a Roma e vivo in Francia, quindi mi è venuto spontaneo creare una duplice trama ambientata sia nella Capitale sia nelle regioni francesi della Bretagna e della Normandia. Ma dalla mia vita passata ho tratto anche diversi personaggi con i quali ho popolato le pagine di questo mio ultimo romanzo. Non solo “personaggi” positivi, anzi… Alcuni, purtroppo, attraversati da una tragica vena di follia. Tutto ciò generato dalla mancanza di amore.
Tutta la vita ho scritto. Ho iniziato a 9 anni. Mia madre mi propose di fare un regalino al mio fratellino e io gli scrissi una favola, illustrandola con orribili disegni (non sono affatto dotata in questo settore della creatività!). Ho sempre scritto considerandolo un secondo lavoro, al quale mi sono dedicata sempre più assiduamente a mano a mano che crescevo, ed ora lo faccio a tempo pieno. Gran bel mestiere, ma che purtroppo molto di rado consente la sopravvivenza economica.
È molto frustrante se si considerano il tempo e l’impegno necessari a creare un prodotto professionalmente valido.

Cosa pensi dell’ebook?
All’inizio tutto il bene possibile. Ho iniziato a leggere in formato elettronico nel 2011.
Comodo (soprattutto quando le librerie di casa hanno ormai alzato bandiera bianca!), praticissimo in viaggio e in vacanza (puoi avere con te decine di libri con un ingombro minimo). Ma poi a questa tecnologia si è affiancato il fenomeno dell’autopubblicazione. Così, visto che tutti si considerano scrittori, siamo stati invasi da milioni di manoscritti. Troppi. Molti sono lavori approssimativi, tirati via e sgrammaticati. E questo ha penalizzato in generale il libro elettronico. Molti lettori, dopo essere incappati in brutti libri, hanno preso le distanze da Self ed eBook.
Occorrerebbe una certa selezione, ma chi potrebbe farla? Per Amazon gli scrittori Indie rappresentano uno splendido business e quindi lo alimentano senza porsi questioni di qualità, e gli altri market plance seguono a ruota l’esempio del gigante di Seattle.
Peccato…

Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato e in bocca al lupo per i tuoi futuri lavori!

Pubblicazioni dell’autrice

1° Appuntamento con il giallo: Presagio mortale

cover Presagio mortaleParigi.
Durante una mostra di Aline Fournier dedicata a tre serial killer, Constance Bernard, famosa medium, preannuncia la morte della pittrice come l’inizio di una serie di delitti per mano degli spiriti.

Mentre la profezia si avvera con il primo omicidio, un gruppo di inafferrabili rapinatori mette a segno colpi in diverse gioiellerie.
Il commissario Lambert indaga, aiutato dal “professore”, Edmond A. Picard, astuto criminologo.

Riusciranno insieme a districare l’elaborata tela dell’assassino, mentre ombre dal passato tornano nella vita di Edmond a turbare il presente e le sue indagini?

La danza maledetta: un racconto, un mistero da svelare

La danza maledetta

Anna Rita Rossi

Due unici indizi: un manoscritto musicale antico e il ritratto di un misterioso scrivano. Due personaggi unici: un musicologo americano e uno strano ed inquietante sacerdote.”

Altra pillola ebook.

Intrigante il libro di Anna Rita Rossi, mi ha molto colpito la commistione tra le arti, visiva e musicale.

Nelle prime pagine, le uniche che ho potuto leggere, ho notato un inizio un pò ridondante, troppe volte l’autrice ha usato “Barrrymore”, ovvero ha chiamato il protagonista denotandolo con lo stesso nome, in troppe frasi vicine tra loro, solo nella parte iniziale. [ In questi casi sarebbe meglio cominciare a caratterizzarlo. Cosa intendo? Semplicemente al posto di usare sempre il nome, e solo quello, usare degli aggettivi, cominciare a descriverlo fisicamente, animarlo per il suo “mestiere” (il musicista, il professore etc etc).]

Questo si può superare guardando all’intreccio della storia: un libro non ancora decifrato, un incontro con una figura enigmatica e il protagonista al centro delle vicissitudini. Un mix perfetto. L’inzio è lodevole poichè l’autrice dosa bene, come è proprio dei musicisti, la forza da dare alle parole. La miscela corretta dunque porta il lettore a voler conoscere lo svolgimento dell’opera.

Stuzzica l’appetito

Leggere in epoca digitale: un’ode all’amico libro e al suo omologo ebook

Kindle leggere
… e al suo fratello digitale

Io e mia sorella ci stiamo autopubblicando e il nostro mondo è cambiato radicalmente: al posto dei libri ci sono gli ebook, invece dei caratteri stampati ci sono i bit, le librerie si sono tramutate in store, ma questo non significa che non apprezziamo più il profumo della carta, che non riusciamo a godere del piacere che si prova nello sfiorare le pagine stampate, ma riteniamo che i libri possano assumere anche forme diverse ed essere composti e visualizzati in modo diverso.

Il piacere di leggere non cambia, i libri virtuali sono in grado di far sognare, sperare, gioire e piangere, proprio come i loro fratelli negli scaffali.

Spesso mi chiedo che cosa avrebbe potuto fare Dante se avesse avuto un computer…