Lo scopo della scrittura #2

farfallaScrivere è un processo di trasformazione continuo.

Una complessa metamorfosi che richiede tempo e pazienza.
È una spietata operazione di sottrazione, una lotta per individuare le parole giuste, per abbinare toni e sfumature.

Si descrivono colori, sensazioni, emozioni, profumi.

Tutti i sensi sono in gioco e vanno abilmente utilizzati per far sì che il lettore si cali fra le nostre parole e decida di proseguire la lettura.
I primi a entrare nella storia sono gli scrittori che costruiscono le scene nella loro testa e le vivono per gli istanti in cui sono concentrati a descriverle.

Ma quello che conta nel “gioco dello scrivere” è toccare chi si imbatte nelle nostre parole. Lo scopo dello scrittore è emozionare, rendere partecipe il lettore.

Quando il “sentire” di chi scrive e di chi legge trova un punto d’incontro o anche solo un istante condiviso, lo scopo della scrittura è raggiunto.

Entrate nel mio mondo: il mestiere della scrittura #1

Entrate nel mio mondo: il mestiere della scrittura #1

scrivania dello scrittoreLa mia giornata assomiglia sempre più a un grafico a torta.

Le percentuali sono gli impegni quotidiani.
Mi sto già preparando, specie nei fine settimana, alla mia nuova entrata nel mondo degli ex dipendenti.
Sono stata licenziata e attendo la fine del preavviso, ma già nel tempo libero lavoro per me stessa: scrivo.

La scrittura, oltre che una passione, è stata una magnifica scoperta, nonostante gli sforzi e il lavoro che comporta, dà un grande senso di libertà e di appartenenza. Appartenenza a qualcosa di esclusivamente mio e il solo pensarlo mi rende felice.

Torniamo agli impegni della giornata tipo.
Inizio presto a lavorare. Alle 7:30 sono già operativa o quasi. Prima di tutto c’è il rito della colazione, poi, ricaricati, si passa al lavoro.
Rileggo quanto ho scritto, prendo appunti su idee nuove oppure proseguo a scrivere se ho già una traccia precisa.

A volte mi attardo a viaggiare su Google maps, alla ricerca di un luogo in un posto remoto, dove ambientare una storia e mi diverto a studiare gli edifici, le strade, il traffico, le distanze.

Misuro, controllo, verifico e, infine, utilizzo le informazioni per collocare i personaggi in un contesto specifico o per descrivere l’ambiente dove si svolte la trama del mio libro.
Non do niente per scontato e ogni scoperta è un arricchimento, un valore aggiunto, un traguardo superato che già me ne indica un altro in prospettiva.

Lo scopo della scrittura #2

#DonneEBorse2

donne e borse 2 valigia giallaDi solito, sono i cassetti a racchiudere i sogni, gelosamente immobili, li proteggono dal mondo che a volte sembra ostile o diverso da come l’avevamo immaginato e che temiamo non sia in grado di accoglierli come dovrebbe.

I sogni rimangono lì, dentro quell’involucro rigido, fermo in un angolo della casa, ogni tanto ci sinceriamo che siano ancora lì, pronti a essere liberati.
I miei sogni in attesa di rivedere la luce sono dentro a una piccola valigia gialla.

Non ho il coraggio di lasciarli impolverare dentro a un cassetto, ma non intendo neppure regalarli al mondo come ho fatto finora, rivestendoli di parole, di frasi, di emozioni.
I miei sogni resteranno dentro la rigida valigetta gialla che porto con me ovunque e forse un giorno riuscirò ad aprirla con meno tristezza.

#DonneEBorse1

#DonneEBorse1

Donne e Borse 1
Devo comprarmi una gonna, larga e abbastanza lunga per coprire quello che non ho voglia di mostrare.

Deve essere comoda, morbida che lasci le gambe libere di muoversi. Forse è meglio un vestito, no meglio di tutto è se mi compro una borsa, grande e colorata per affrontare l’autunno.

Deve essere colorata per ricordarmi l’estate, capiente come quelle usate per andare in spiaggia e dentro devo metterci tutto, tutto quello che mi fa sentire viva, amata, protetta.

Non è così che noi donne decidiamo, a volte, di cambiare qualcosa nella nostra vita?
Non è questo un modo per spezzare la monotonia o una noiosa routine?
Allora perché non iniziare da una borsa capiente e colorata?

#DonneEBorse2

Sophie: la ragazza con la pistola

pistola e sophieSophie è la ragazza di Adrien, l’assistente di Edmond A. Picard, il criminologo ex professore, che indaga, collaborando con la polizia di Parigi.

Sophie è un’esperta informatica che si renderà subito utile nelle indagini, apportando il suo contributo tecnologico. La ragazza entra in scena sin dal primo episodio dei casi del professore (“Presagio mortale“).

In “Morte a tempo di swing“, Sophie vedrà svelato un suo segreto, legato al passato…

3° appuntamento con il “professore”: Il Requiem dell’assassino

Cover Il Requiem dell assassinoUn omicida spietato uccide le sue vittime con un preciso e netto taglio alla gola.

La sua firma è un singolare requiem dedicato alla vittima.

Edmond, Adrien e Lambert si destreggiano tra interrogatori e supposizioni sullo sfondo del Teatro dell’Opéra cui tutto riconduce, all’inseguimento di un assassino che colpisce rapido e inafferrabile, per poi sparire come un fantasma nella notte.

Un altro caso si profila all’orizzonte: una morte sospetta durante una lezione in palestra, mentre il caso della Phénix giunge a una svolta.

Presagio mortale #1

Morte a tempo di swing #2

Il Requiem dell’assassino #3

Presagio Mortale: il palazzo in Rue de Crimée

Casa Picard in Rue de Crimee

La casa era situata a nord-est di Parigi, nel XIX arrondissement, in Rue de Crimée, vicino al Parc des Buttes Chaumont.

Il suo aspetto era curioso e spettacolare, proprio come il suo proprietario, Edmond Augustine Picard, criminologo, esperto d’arte e scaltro conoscitore dell’animo umano, noto a tutti come ‘il professore’.
Si era guadagnato quel soprannome per le sue vaste conoscenze e perché insegnare era stata una delle sue prime occupazioni.

[…]

La casa dei Picard si ergeva da due basamenti di pietra assediati dal muschio e da vegetazione rampicante; sulla facciata principale e su quelle laterali gli spigoli presentavano una decorazione a righe rosso cupo e avorio.

Il portone principale era sormontato da un’ampia vetrata che si affacciava su un balconcino di pietra. Le finestre su ogni lato dell’edificio erano strette, terminavano in archi a tutto sesto con pennacchi al centro ed erano circondate da cornici a righe, identiche a quelle sugli spigoli della costruzione.

Il fondo della facciata era color terra di Siena naturale, di un’intensità tale da far risaltare tutto il resto.
Il tetto era maestoso, al centro di ogni falda c’erano finestre incastonate tra medaglioni decorativi; i camini dalle forme appuntite sfidavano il cielo insieme a guglie ben assortite.

La forma generale della casa era simile a un panettone squadrato e il tetto con le sue forme morbide ed eleganti assomigliava a un’elaborata glassatura.

(A. J. Evans Presagio mortale)

Il mistero si sposta a New York

New York skyline schizzoNew York questo lo scenario per il prossimo appuntamento giallo con Karly Daniels.

Avventurandovi tra le pagine di “Morte a New York“, conoscerete Dave Russell, agente dell’FBI dagli occhi di ghiaccio.

Intuitivo e molto abile nel suo lavoro, mantiene una superficiale freddezza di fronte ai casi che segue, ma in realtà è molto più coinvolto di quanto voglia ammettere.

I suoi rapporti con gli altri sono difficili a causa del suo carattere scontroso e della sua tendenza antisociale, soprattutto, i suoi conflitti si accentuano quando ha a che fare con una certa dottoressa…

Un altro caso per il professore: indizi sul prossimo giallo

Disegno foto pacchetto postale

Nella prossima avventura, Edmond scoprirà un macabro collegamento tra una sua opera prediletta e un omicidio, riceverà un pacchetto molto importante e insieme ad Adrien inizierà un corso in palestra, perché Sophie…

Non vi racconterò tutto, altrimenti che gusto c’è?
Scoprirete molto presto ogni cosa.
Ora, temo dovrete accontentarvi di qualche indizio che spero stuzzicherà la vostra curiosità.

Non sapete ancora chi sono Edmond, Adrien e Sophie?

Leggete i primi due capitoli dei casi del professore e farete la loro piacevole conoscenza.
Non indugiate, vi aspettano.

Presagio mortale #1

Morte a tempo di swing #2

Una nuova avventura in giallo per Edmond A. Picard

Scena del crimine

Edmond A. Picard, il professore è già coinvolto in altri intricati casi: è in cantiere il terzo episodio della sua serie.

Una piccola anticipazione: un rasoio è l’arma del delitto, lo sfondo è il Teatro dell’Opéra, mentre i sospettati sono ballerini e cantanti.

Edmond come sempre non sarà solo a indagare e a togliere il commissario Lambert dai guai: l’immancabile assistente Adrien lo affiancherà insieme alla sua fidanzata Sophie, nuovo acquisto nel club investigativo.

Intanto, se non l’avete ancora fatto, potete prendete confidenza con loro, leggendo i primi due episodi.

Presagio mortale #1

Morte a tempo di swing #2